BANDO DI SELEZIONE 2023 PER I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
Attenzione: Sono stati pubblicate le graduatorie delle selezioni per il Servizio Civile
E’
pubblicato il Bando il bando per
la selezione di 71.550 operatori volontari da impiegare in progetti
afferenti a programmi di intervento di Servizio civile universale da
realizzarsi in Italia e all’estero.
Sono
71.550 i posti disponibili per i giovani tra i 18 e 28 anni che
vogliono diventare operatori volontari di servizio civile. Fino
alle ore 14.00 di venerdì 10 febbraio 2023 alle ore 14.00 di Lunedì 20 Febbraio 2023 è
possibile presentare domanda di partecipazione ad uno dei 3.181
progetti che si realizzeranno tra il 2023 e il 2024 su tutto il
territorio nazionale e all’estero.
Gli
aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di
partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on
Line (DOL) raggiungibile
tramite PC, tablet e
smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it Le
domande di partecipazione devono essere presentate entro
e non oltre le ore 14.00 del 10 febbraio 2023.
Oltre
tale termine il sistema non consentirà la presentazione delle
domande. Le domande trasmesse con modalità diverse non saranno prese
in considerazione.
Il
giorno successivo alla presentazione della domanda, il sistema di
protocollo del Dipartimento invia al candidato, tramite posta
elettronica, la ricevuta di attestazione della presentazione con il
numero di protocollo e la data e l’orario di presentazione della
domanda stessa. In caso di errata compilazione, è consentito
annullare la propria domanda e presentarne una nuova fino alle ore
14:00 del giorno precedente a quello di scadenza del presente bando
(9 febbraio 2023).
Per
accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla
piattaforma DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal
sistema.
1
– I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono
accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità
Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia
Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono
disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi
offre e come si richiede. Per la Domanda On-Line di Servizio civile
occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
2
– I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli
stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la
disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi
della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere
al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home
page della
piattaforma stessa.
I
cittadini non appartenenti all’Unione europea regolarmente
soggiornanti in Italia, al momento della richiesta delle credenziali
per la presentazione della domanda on-line, devono obbligatoriamente
allegare, oltre ad un documento di identità valido, anche il
permesso di soggiorno in corso di validità o la richiesta di
rilascio/rinnovo dello stesso.
Per
partecipare alla selezione, come previsto dall’articolo 14 del
decreto legislativo 6 marzo2017, n. 40, è richiesto al giovane il
possesso dei seguenti requisiti:
a)
cittadinanza italiana, oppure di uno degli altri Stati membri
dell’Unione Europea, oppure di un Paese extra Unione Europea purché
il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
b)
aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il
ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di
presentazione della domanda;
c)
non aver riportato condanna, anche non definitiva, alla pena della
reclusione superiore ad un armo per delitto non colposo oppure ad una
pena, anche di entità inferiore, per un delitto contro la persona o
concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o
esportazione illecita di armi o materie esplodenti, oppure per
delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi
eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.
INSIEME
per il sociale
L’Associazione
Insieme
ONLUS aderendo alla rete del CNCA
(Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) ha presentato,
nell’ambito del Servizio Civile Universale, i seguenti progetti dal
titolo:
PHP:
People Have the Power 2022,
titolo programma 2022 Immaginabili Risorse;
ISo:
Indipendenze sociali 2022,
titolo programma SBT – Salute e Benessere per tutti 2022;
PAC:
prevenire con l’animazione culturale 2022,
titolo programma SBT – Salute e Benessere per tutti 2022;
CICAS:
coltivare l’inclusione con l’agricoltura sociale, titolo
programma SBT – Salute e Benessere per tutti 2022
PHP:
People Have the Power rivolto
a 1 (uno) volontario,
verrà svolto presso il Centro Socio Educativo per Disabili Insieme
sito in Via Gramsci n. 1 Picerno (PZ) ed il focus del progetto
riguarda
Potenziare
e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di adulti
disabili.
ISo:
Indipendenze sociali rivolto a 1 (uno) volontario, verrà
svolto presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in Picerno
(PZ) in Strada Picerno-Baragiano ed il focus del progetto riguarda:
Rafforzare
la prevenzione e il trattamento dell’abuso di sostanze, compreso
l’abuso di stupefacenti e l’uso dannoso di alcool negli adulti
PAC:
prevenire con l’animazione culturale rivolto a 3 (tre) volontari,
verrà svolto presso la Comunità terapeutico Riabilitativa Insieme
con sede a Potenza in viale del Basento 102
ed il focus del progetto riguarda:
lo
sviluppo di capacità trasversali per prevenire le dipendenze,
gestione dei rischi da depressione e isolamento, sviluppo reti
social di supporto.
CICAS:
coltivare l’inclusione con l’agricoltura sociale rivolto a 2
(due) volontari, verrà
svolto presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in Picerno
(PZ) in Strada Picerno-Baragiano ed il focus del progetto riguarda:
creare
una sinergia tra opportunità lavorativa, integrazione sociale e
percorsi terapeutici, investendo nelle risorse potenziali delle
persone attraverso l’inserimento in percorsi riabilitativi
realizzati nella cornice dell’agricoltura sociale.
Aderire
al progetto significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva,
impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della
promozione del benessere sociale. Significa crescere, imparare a
lavorare in gruppo, a realizzare un progetto di aiuto, a confrontarsi
con i problemi e le difficoltà sociali.
IMPORTANTE
Possono
presentare domanda di partecipazione i giovani che, fermo restando il
possesso dei requisiti di cui all’articolo 2:
–
nel corso del 2020/2021, a causa degli effetti delle situazioni di
rischio legate all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e/o legate
alla sicurezza di alcuni Paesi esteri di destinazione, abbiano
interrotto il servizio volontariamente o perché il progetto in cui
erano impegnati è stato definitivamente interrotto dall’ente, a
condizione che il periodo del servizio prestato non sia stato
superiore a sei mesi;
–
abbiano interrotto il Servizio civile a conclusione di un
procedimento sanzionatorio a carico dell’ente che ha causato la
revoca del progetto, oppure a causa di chiusura del progetto 0 della
sede di attuazione su richiesta motivata dell’ente, a condizione che,
in tutti i casi, il periodo del servizio prestato non sia stato
superiore a sei mesi;
–
abbiano interrotto il Servizio civile universale a causa del
superamento dei giorni di malattia previsti, a condizione che il
periodo del servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi;
–
abbiano già prestato servizio in un progetto finanziato dal PON-IOG
“Garanzia Giovani”. L’avvio in servizio per lo svolgimento
del nuovo progetto è subordinato all’aver regolarmente concluso il
progetto finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani”;
–
abbiano già svolto il Servizio civile nell’ambito del progetto
sperimentale europeo International Volunteering Opportunities
far Ali o nell’ambito dei progetti per i Corpi civili di pace;
.
– abbiano già svolto il “servizio civile regionale” ossia
un servizio istituito con una legge regionale o di una provincia
autonoma;
–
nel corso del 2021 siano stati avviati in servizio per la
partecipazione ad un progetto finanziato dal PON-IOG “Garanzia
Giovani” e successivamente, a seguito di verifiche effettuate
dal Dipartimento, esclusi per mancanza del possesso dei requisiti
aggiuntivi.
Non
possono presentare domanda i giovani che:
–
appartengano ai corpi militari e alle forze di polizia;
–
abbiano interrotto un progetto di servizio civile universale,
digitale, ambientale o finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani”
prima della scadenza prevista ed intendano nuovamente candidarsi ad
uno dei progetti contemplati nel presente bando;
–
intrattengano, all’atto della pubblicazione del presente bando, con
l’ente titolare del progetto rapporti di lavoro/di collaborazione
retribuita a qualunque titolo, oppure abbiano avuto tali rapporti di
durata superiore a tre mesi nei 12 mesi precedenti la
data di pubblicazione del bando; in tali fattispecie sono ricompresi
anche gli stage retribuiti.
Modalità
di presentazione delle domande
Gli
aspiranti operatori volontari (d’ora in avanti “candidati”)
dovranno produrre domanda di partecipazione, indirizzata direttamente
all’ente titolare del progetto prescelto, esclusivamente attraverso
la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone
all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.
Per
accedere ai servizi di compilazione e presentazione della domanda
sulla piattaforma DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal
sistema.
Di seguito le graduatorie e i prospetti di sintesi dei progetti.
Le domande potevano essere presentate entro le 14.00 di mercoledì 9 marzo 2022
Ecco il bando per la selezione degli operatori volontari dei progetti servizio civile universale presentati all’UNSC a maggio 2021.
Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di
partecipazione esclusivamente attraverso
la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e
smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it
Le domande di partecipazione devono
essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 di mercoledì 26 gennaio
2022.
Per
accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma
DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema.
1 – I
cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi
esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito
dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid
sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e
come si richiede. Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono credenziali
SPID di livello di sicurezza 2.
2 – I
cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente
soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID,
potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite
credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile
sulla home page della piattaforma stessa.
INSIEME per il sociale
L’Associazione
Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità
di Accoglienza) ha presentato,
nell’ambito del Servizio Civile Universale, i seguenti progetti dal titolo:
PHP: People Have the Power, settore assistenza;
IS: Indipendenze sociali,
settore assistenza;
PAC: prevenire con l’animazione
culturale, settore educazione.
PHP:
People Have the Power rivolto a 2 (due)
volontari, verrà svolto presso il Centro
Socio Educativo per Disabili Insieme sito in Via Gramsci n. 1 Picerno (PZ) ed
il focus del progetto riguarda
La promozione life skills e percorsi di
autonomia, supporto emotivo e prevenzione isolamento depressivo
IS: Indipendenze sociali rivolto a
3 (tre) volontari, verrà svolto presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in
Picerno (PZ) in Strada Picerno-Baragiano ed il focus del progetto riguarda:
lo
sviluppo di capacità trasversali per gestire la tossicodipendenza, competenza
di gestione stress, sviluppo delle opportunità su internet
PAC: prevenire con l’animazione
culturale rivolto a 4 (quattro) volontari, verrà svolto presso la Comunità terapeutico
Riabilitativa Insieme con sede a Potenza in viale del Basento 102 ed il focus del progetto riguarda:
lo
sviluppo di capacità trasversali per prevenire le dipendenze, gestione dei
rischi da depressione e isolamento, sviluppo reti social di supporto.
Aderire
al progetto significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva,
impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del
benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare
un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali.
Possono presentare domanda
i
giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della
domanda, abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364
giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti:
cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri
Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea
purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver
superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di
presentazione della domanda;
non aver riportato condanna anche non definitiva
alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero
ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la
persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o
esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti
riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici
o di criminalità organizzata
Non possono presentare domanda
i giovani che:
appartengano ai corpi militari e alle forze di
polizia;
abbiano già
prestato o stiano prestando servizio civile nazionale o universale, oppure
abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista;
abbiano in
corso con l’ente che realizza il progetto o con organismi a questo collegati e
da questo finanziati, rapporti di lavoro di collaborazione retribuita a
qualunque titolo, oppure abbiano avuto tali rapporti di durata superiore a tre
mesi nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del bando; in tali
fattispecie sono ricompresi anche gli stage retribuiti.
IMPORTANTE:
E’ possibile presentare una sola domanda di
partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile da scegliere tra i
progetti inseriti nel bando pena l’esclusione dalla partecipazione a tutti i
progetti.
In presenza
di una sentenza di condanna con sospensione condizionale della pena il giovane
non può presentare domanda di partecipazione al bando di selezione dei
volontari di servizio civile universale, fintanto che perdura la sospensione
condizionale della pena, relativa ad uno dei delitti previsti
dall’articolo 3 del decreto legislativo 5 aprile 2002, n.77.
Al termine
del periodo di sospensione della pena, potrà presentare domanda di
partecipazione al bando solo se è in possesso del provvedimento giudiziario,
emesso a seguito di richiesta da parte del giovane medesimo, che dispone la
cancellazione della pena ovvero detta cancellazione risulti dal certificato
estraibile dal casellario giudiziale.
I cittadini Extra_UE con permesso di soggiorno
di soli 6 mesi possono comunque presentare domanda di partecipazione al
Servizio civile, la condizione di regolarmente soggiornante deve essere posseduta
dal candidato al momento della presentazione della domanda. Il requisito
deve ovviamente essere mantenuto per tutta la durata del servizio civile e il
mancato rinnovo del permesso comporterebbe l’esclusione all’avvio o durante il
servizio.
Sono altresì
ammissibili le domande di coloro che avendo presentato istanza per il rilascio
del permesso di soggiorno sono in attesa di conoscerne l’esito e sono in
possesso della ricevuta attestante l’avvenuta presentazione dell’istanza.
Il
volontario ha interrotto volontariamente o il suo progetto è stato
interrotto, a causa dell’emergenza epidemiologica COVID-19, può ripresentare
domanda di partecipazione, fermo restando il possesso dei requisiti indicati
all’art. 2 del bando.
I volontari
che hanno interrotto il servizio perché superato i giorni di malattia previsti,
posso ripresentare domanda di partecipazione a condizione che il periodo del
servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi.
La docuserie SanPa ha sollevato il velo che aveva relegato in un angolo un episodio controverso della storia del nostro paese degli anni ‘80: quello della comunità di recupero per tossico dipendenti di San Patrignano. Mimmo Maggi è testimone privilegiato degli anni in cui l’eroina faceva carneficine e un osservatore attento e sensibile sulle tossicodipendenze che oggi hanno un altro, camaleontico volto.
Grazie al Pioppo, comunità napoletana di recupero dei tossicodipendenti nata a fine anni ‘70 a Somma Vesuviana e lontanissima dal modello segregante di Muccioli, Mimmo Maggi ha ripreso gli studi, si è laureato in psicologia, è diventato psicoterapeuta. Oggi è direttore dell’Associazione Insieme Onlus che gestisce comunità e progetti di recupero per ragazzi tossicodipendenti a Potenza, modello esemplare di sostegno e aiuto dei più fragili che parte dal rispetto dei diritti umani.
Cosa pensa della serie Sanpa, rispecchia la vera storia di San Patrignano?
Già conoscevo i fatti che ho visto, la serie ha messo a fuoco i particolari. Certo, vedere certe cose in tv mi ha colpito particolarmente. Ci sono un paio di precisazioni che ci tengo a fare. Dalla serie non si evince che all’epoca non esisteva solo San Patrignano, ma c’erano anche tante altre comunità che praticavano una metodologia aperta che non era quella di Muccioli. A Napoli tra le comunità maggiori basate su un modello libertario c’erano il Pioppo, la Tenda, Leo Amici. A livello nazionale Don Carlo, Don Ciotti, Don Mazzi, Don Picco, Villa Maraina a Roma. In SanPa inoltre secondo me si è dato poco spazio alle donne considerando le lotte femministe dell’epoca e, per contrasto, la misoginia di Muccioli che relegava le ospiti in un angolo a fare i lavori delle nostre nonne. Il programma stabiliva addirittura che il periodo di permanenza minimo fosse di 4 anni per gli uomini e di 6 per le donne. Forse non è un caso che si siano suicidate soprattutto ragazze.
Perché la Comunità di San Patrignano ha avuto così successo in quegli anni?
Quei fatti vanno contestualizzati in un periodo storico in cui morivano 2000 persone di overdose all’anno, significa 5, 6 ragazzi al giorno. Oggi, dagli ultimi dati del 2019, muoiono 373 ragazzi l’anno, ovvero uno al giorno. Negli anni ‘80 lo Stato era assente, le famiglie erano disperate e Muccioli offriva accoglienza gratis e non lasciava la possibilità di andarsene per anni.
Sembrava la panacea della tossicodipendenza. Le famiglie si sollevavano di un peso enorme, lo Stato si sollevava dalle responsabilità.
C’è una doppia verità nel dibattito su San Patrignano: aiutava i ragazzi, però i metodi erano poco ortodossi.
Sono inaccettabili le catene, le manette ai lettini, le violenze fisiche e psicologiche del metodo di Muccioli. La libertà era limitata al massimo: si dormiva in otto in camerate controllati da un caporale. Non c’era alcun progetto individualizzato, nessuno psicologo né venivano usati farmaci neanche con tossicodipendenti con problemi psichiatrici. L’unica ricetta era il lavoro e la reclusione. In fondo, come racconta Segre, anche dai lager alcune persone sono uscite, ma chi è uscito come è tornato alla vita? Molti ragazzi parlano di Muccioli come di una cicatrice indelebile. È comprensibile che la famiglia dettata dalla disperazione abbia consegnato figlio, il fratello alla comunità, ma dall’altra parte c’è stata un’inaccettabile violazione dei diritti umani. Il fine non giustifica i mezzi.
Il peggior nemico di persone come Vincenzo Muccioli o Letizia Moratti (n.d.r. con il marito maggiore finanziatrice di San Patrignano) sono loro stessi: basta ascoltarli parlare.
Lei ha vissuto in prima persona l’esperienza della comunità Il Pioppo di Napoli, un modello diverso da quello di San Patrignano.
Quando andavo a scuola per gli insegnanti non valevo niente, una mortificazione quotidiana, perché dicevano che ero un fannullone delinquente, una testa di somaro, una testa calda. A fatica, presi la licenza elementare, poi due anni di collegio dalle suore, sperando in un miracolo di conversione, ma niente da fare. Bocciatura in terza media con medaglia: 7 in condotta. L’anno successivo scrissero sulla mia pagella che si consigliava vivamente di non continuare la scuola, di andare a lavorare. In famiglia le cose non andavano meglio: senza punti di riferimento, sballottato tra tragedie, carceri e manicomi, posteggiato in famiglie di qua e di la, senza che qualcuno ascoltasse la mia voce, la mia rabbia, la mia paura, la mia angoscia. Anni a girare nel labirinto della morte come autocura del mio malessere. Poi l’incontro con un amico, lo psicologo Ilario Miranda che lavorava per il Pioppo dove mi aiutarono attraverso le lettere di un alfabeto a me sconosciuto a formare nuove parole, nuovi concetti, una nuova cultura, un nuovo respiro. La vita trova la vita nelle pieghe di sé stessa: non solo riuscii ad uscire fuori da una fine certa, ma anche a innamorarmi di altre strade, tirandomi fuori il desiderio dell’Altro. Ricominciai la scuola, mi diplomai; all’università fui uno dei primi dei 200 iscritti al mio corso, ogni anno borsa di studio, mi laureai con grande riconoscimento dei docenti e dei compagni. Ho poi conseguito la specializzazione, seguita da tante soddisfazioni sia in ambito accademico che lavorativo, ma soprattutto da un grande riconoscimento della mia famiglia acquisita. Pur essendo della Basilicata sono rimasto legatissimo alla Campania e tifo Napoli.
Qual era il modello del Pioppo?
Era quello di una comunità aperta dove si lavora sulla storia del ragazzo, si accoglieva come persona non come tossicodipendente con tutta la sua dignità da rispettare creando insieme con lui un percorso personalizzato. Nelle comunità che, come Il Pioppo, afferivano al Gruppo Abele e che oggi fanno parte del CNCA – Comitato Nazionale Comunità di Accoglienza, i ragazzi in ingresso non erano perquisiti. L’idea era quella di dare un assegno in bianco alla persona per dire: io mi fido di te. Al contrario di San Patrignano da cui non si usciva prima di quattro anni, il ragazzo veniva fatto uscire in prova dopo poco tempo e iniziava il reinserimento sociale. Al Pioppo non è mai stata accettata la delega dello Stato a rinchiudere i ragazzi tossicodipendenti che come i malati psichici davano fastidio alla società e andavano nascosti alla vista. Basaglia docet: con la legge 180 finalmente si aprirono anche i manicomi. Per fortuna ciò che è accaduto a San Patrignano oggi grazie alle leggi degli anni ’90 non è più possibile. Quando viene meno la dignità della persona crolla tutto. E chi infligge pene non è meglio di mafiosi e camorristi.
Come sono cambiati il consumo e le motivazioni che spingono ad usare le droghe?
Negli anni ‘70 e ‘80 c’era una lotta sociale: le lotte studentesche, la lotta delle donne, la lotta intergenerazionale. Il conflitto era con la legge del padre che comandava: non si accettava più il potere. L’eroina fu messa sul mercato per sedare la pulsione dei giovani alla ribellione senza immaginare che avrebbe ucciso 2000 ragazzi all’anno.
Oggi non c’è più il conflitto figlio-padre, c’è l’esaltazione dell’apparire. Si usa tutto ciò che ci aiuta ad essere più fighi, più belli e le droghe fungono a questo scopo. Oggi sono quasi tutti poli-assuntori, non c’è più l’eroinomane puro. Si prova di tutto perché a partire dagli anni ’90 è passato il messaggio di Berlusconi: “C’è una sola vita e bisogna avere tutto, fare tutto, provare tutto senza un minimo di leggi interne”. Ammettere una relazione tra un uomo di 70 anni e una ragazza di 17, una sorta di pedofilia, significa dire: “Io mi posso permettere tutto”.
Ma se la soddisfazione di avere un cellulare, un’auto, un pc è effimera, la droga appaga ogni volta che la usi con la conseguenza di portare a fare di tutto per procurarsela. L’alcol, il gioco d’azzardo, la cocaina: la droga oggi è un’autocura al mal di vivere, alla mancanza d’amore per sé stessi.
Tra le persone con dipendenze pesanti che ricorrono ai centri di recupero, quanti riescono a uscire dalla droga e quale è il segreto?
Per quanto nelle statistiche ufficiali si possano leggere percentuali del 70% di successo, se dobbiamo riportare una percentuale reale, tra i ragazzi che fanno un percorso terapeutico oggi come ieri circa il 40, 50% esce definitivamente dall’eroina. Gli altri, il 20, 30% torna nel mondo della droga, l’altro 20% muore.
Non è facile comprendere perché qualcuno ce la fa e qualcuno no. A volte le persone sono andate troppo oltre, hanno sviluppato un attaccamento ossessivo alla sostanza, altre volte sono affette da altre patologie, altre volte lasciano la terapia psicologica prima di aver concluso un percorso. Le variabili sono tante e non è possibile calcolarle tutte. Molti vengono in comunità, restano 3, 4 mesi e una volta liberi dalla dipendenza fisica escono, ma sono ancora dipendenti psicologicamente e magari dopo una settimana sono tornati a farsi. Il pericolo più grande dell’overdose c’è proprio quando si è puliti, perché ci si rifà con la stessa dose che è troppo forte per chi è pulito e risulta letale. D’altra parte non si può pensare di privare una persona della libertà, è un suo diritto scegliere.
Quale è la metodologia vincente oggi e quale è il lavoro che fate nei progetti che segue?
Il metodo è quello di rivoltare il calzino del disamore con percorsi che spingano i ragazzi ad innamorarsi di sé stessi. Nella comunità Potenza Città Sociale che gestisco con l’associazione Insieme di cui sono direttore ai 40 ragazzi ospiti offriamo incontri con psicologi e psichiatri, laboratori di cucina, pizza, falegnameria, realizziamo un giornale, proponiamo corsi di giardinaggio, abbiamo una fattoria sociale con gli animali dove si producono olio e vino dove vivono altre 10 persone tossicodipendenti. Ogni persona in comunità è seguita in un percorso individualizzato che valorizza le sue potenzialità e quando vuole andare via è libero di farlo. Chi entra mangia meglio di noi a casa. Partiamo dall’idea che il tossicodipendente come il malato psichiatrico ha già sofferto quindi non deve soffrire ancora per uscire da quella situazione. Vanno accolti, accompagnati, aiutati nelle comunità così come dovrebbero esserlo i detenuti in prigione.
Cosa le ha insegnato la sua esperienza personale?
Oggi quando parlo ai ragazzi, alle persone che seguo, ai miei colleghi di viaggio, penso sempre al ragazzo che sono stato, cercando di parlare a quella testa dura, a quella testa calda che ero, sforzandomi che tutti capiscano e si innamorino del desiderio dell’Altro, sperando che in loro possa nascere il desiderio della vita, quello che gli altri non sono riusciti a far nascere in me quando ero piccolo. Non siamo nessuno per valutare le vite degli altri, e nonostante gli altri posano influenzarci, la vita conserva in sé i suoi paradossi, in fondo gli unici veri poeti della nostra vita siamo noi. Noi decidiamo chi vogliamo essere veramente, l’esperienza del passato può essere una grande fucina per il nostro futuro, figli compresi. È proprio grazie al passato che il futuro si impregna del desiderio dell’Altro, del desiderio di Comunità, di condivisione, di Insieme.
ATTENZIONE: Pubblicate le graduatorie provvisorie risultanti da selezioni per i progetti di Servizio Civile Universale, fatte salve le verifiche di competenza del dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale. Vai alle graduatorie
Comunicazione svolgimento colloqui servizio civile universale:
presentare
all’atto dell’ingresso un referto relativo ad un test antigenico
rapido o molecolare, effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo
presso una struttura pubblica o privata accreditata/autorizzata in
data non antecedente a 48 ore dalla data di svolgimento delle prove;
ed inoltre:
presentarsi da soli e senza alcun tipo di bagaglio (salvo situazioni eccezionali, da documentare);
non presentarsi presso la sede concorsuale se affetti da uno o più dei seguenti sintomi:
temperatura superiore a 37,5°C e brividi;
tosse di recente comparsa;
difficoltà respiratoria;
perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia);
mal di gola.
non presentarsi presso la sede di svolgimento dei colloqui se sottoposti alla misura della quarantena o isolamento domiciliare fiduciario e/o al divieto di allontanamento dalla propria dimora/abitazione come misura di prevenzione della diffusione del contagio da COVID-19.
Qualora
una o più delle sopraindicate condizioni non dovesse essere
soddisfatta sarà inibito l’ingresso del candidato nell’area di
svolgimento della prova orale.
Pertanto,
nel giorno del colloquio verrà raccolta la seguente documentazione:
referto relativo ad un test antigenico rapido o molecolare, effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo presso una struttura pubblica o privata accreditata/autorizzata in data non antecedente a 48 ore dalla data di svolgimento delle prove
È stato pubblicato il bando per la selezione degli operatori volontari dei
progetti servizio civile universale presentati all’UNSC a maggio 2020.
Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di
partecipazione esclusivamente attraverso
la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e
smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it
Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è scaduto alle 14.00 di mercoledì 17 febbraio 2021.
Per
accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL
occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema.
1 – I
cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi
esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito
dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid
sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e
come si richiede. Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono
credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
2 – I
cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente
soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID,
potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite
credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile
sulla home page della piattaforma stessa.
INSIEME
per il sociale
L’Associazione
Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità
di Accoglienza) ha presentato,
nell’ambito del Servizio Civile Universale, il progetto dal titolo “LiberAzioni” e il progetto “Azioni Preventive” .
LiberAzionirivolto
a 3 (tre) volontari, verrà svolto presso la Fattoria Sociale “Le Tre
Querce” sita in Picerno (PZ) in Strada Picerno-Baragiano ed ha l’obiettivo di
Promuovere
in consumatori di sostanze competenze trasversali e risorse per tutelare la
propria salute e benessere.
Azioni Preventiverivolto a 4 (quattro) volontari, verrà svolto presso la sede di
Potenza in viale del Basento 102 ed ha
l’obiettivo di
Promuovere
nei minori competenze per proteggersi dai rischi dell’utilizzo di sostanze.
Aderire
al progetto significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva,
impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del
benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare
un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali.
Possono
presentare domanda:
i
giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della
domanda, abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364
giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti:
cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri
Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea
purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver
superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di
presentazione della domanda;
non aver riportato condanna anche non definitiva
alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero
ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la
persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o
esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti
riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici
o di criminalità organizzata
Non possono
presentare domanda i giovani che:
appartengano ai corpi militari e alle forze di
polizia;
abbiano già
prestato o stiano prestando servizio civile nazionale o universale, oppure
abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista;
abbiano in
corso con l’ente che realizza il progetto o con organismi a questo collegati e
da questo finanziati, rapporti di lavoro di collaborazione retribuita a
qualunque titolo, oppure abbiano avuto tali rapporti di durata superiore a tre
mesi nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del bando; in tali fattispecie
sono ricompresi anche gli stage retribuiti.
IMPORTANTE:
E’ possibile presentare una sola domanda di
partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile da scegliere tra i
progetti inseriti nel bando pena l’esclusione dalla partecipazione a tutti i
progetti.
In presenza
di una sentenza di condanna con sospensione condizionale della pena il giovane
non può presentare domanda di partecipazione al bando di selezione dei
volontari di servizio civile universale, fintanto che perdura la sospensione
condizionale della pena, relativa ad uno dei delitti previsti
dall’articolo 3 del decreto legislativo 5 aprile 2002, n.77.
Al termine
del periodo di sospensione della pena, potrà presentare domanda di
partecipazione al bando solo se è in possesso del provvedimento giudiziario,
emesso a seguito di richiesta da parte del giovane medesimo, che dispone la
cancellazione della pena ovvero detta cancellazione risulti dal certificato
estraibile dal casellario giudiziale.
I cittadini Extra_UE con permesso di soggiorno
di soli 6 mesi possono comunque presentare domanda di partecipazione al
Servizio civile, la condizione di regolarmente soggiornante deve essere
posseduta dal candidato al momento della presentazione della domanda. Il
requisito deve ovviamente essere mantenuto per tutta la durata del servizio
civile e il mancato rinnovo del permesso comporterebbe l’esclusione all’avvio o
durante il servizio.
Sono altresì
ammissibili le domande di coloro che avendo presentato istanza per il rilascio
del permesso di soggiorno sono in attesa di conoscerne l’esito e sono in
possesso della ricevuta attestante l’avvenuta presentazione dell’istanza.
Il
volontario ha interrotto volontariamente o il suo progetto è stato
interrotto, a causa dell’emergenza epidemiologica COVID-19, può ripresentare
domanda di partecipazione, fermo restando il possesso dei requisiti indicati
all’art. 2 del bando.
I volontari
che hanno interrotto il servizio perché superato i giorni di malattia previsti,
posso ripresentare domanda di partecipazione a condizione che il periodo del
servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi.
Il Quotidiano oggi parla di noi, della nostra posizione in questo momento di difficoltà mondiale. A #Potenzacittàsociale restiamo #uniti perché, anche se a distanza, andiamo nella stessa direzione.
Eccoci, come ogni giorno, riuniti in equipe a confrontarci su come fare per funzionare al meglio. Sedie più lontane l’una dall’altra, cuori più vicini. Ciascuno dice la sua, offre un suo punto di vista, esprime dubbi, preoccupazioni, tira fuori qualche battuta per alleggerire l’intensità degli attimi di isolamento forzato che, all’unisono, viviamo tutti nel mondo intero.
Mentre noi parliamo nell’intimità dell’ampia sala Impastato che ci consente di rimanere connessi mantenendo la giusta distanza, al di fuori dei confini di#potenzacittàsociale, al margine delle strade deserte, in qualche punto imprecisato intorno alle serrande chiuse ed alle finestre sbarrate, il grido muto del disagio continua ininterrotto, forse addirittura amplificato dal silenzio assordante delle città sopite. Voci stentate, graffiate, di chi rischia di rimanere abbandonato: chi ha una disabilità, chi ha una dipendenza, chi non ha assolutamente nulla, neanche un tetto dove rifugiarsi, neanche delle pareti dietro le quali difendersi dal virus.
È il grido d’aiuto degli ultimi, i dannati della società, e fra questi si distingue bene quello di chi continua a condannarsi giorno dopo giorno.
Per una scelta responsabile a tutela dei ragazzi che già abbiamo in carico abbiamo convogliato tutte le nostre forze sulla struttura di Potenza, chiudendoci, per un atto d’amore verso noi stessi e gli altri, agli ingressi ed alle visite sul territorio, coltivando la risorsa che deriva dalla possibilità di ritrovarci, protetti dai nostri cancelli, dandoci del tempo per poter avere uno sguardo più profondo al nostro interno ed uno più lucido al contesto fuori da noi.
Quando abbiamo scelto la nostra mission, la cura della persona attraverso la relazione come primo ed inderogabile valore non sapevamo che saremmo stati messi così duramente alla prova. Ma non possiamo permetterci di lasciare da solo chi grida arrancando; non vogliamo lasciare soli i ragazzi del Centro Socio-Educativo di Picerno, gli Ospiti in diurna delle nostre strutture, le famiglie che aiutiamo tramite il banco alimentare. Non possiamo non aprirci alle richieste del territorio, delle carceri sovraffollate ed a rischio, dei Ser.D, sottodimensionati che non riescono a gestire il numero degli utenti. Il nuovo coronavirus ci ha tolto la normalità della quotidianità, ci ha tolto il contatto fisico, la gioia di stare all’aperto, ma non potrà mai toglierci la spinta alla vita, quella a condividerla con l’Altro, soprattutto nel momento del bisogno.
Eccoci qui, quindi, chiamati ad assumerci la responsabilità delle nostre scelte e dei nostri principi.
Abbiamo discusso a lungo del significato più profondo di essere operatori sociali, delle scelte coraggiose che implica, ispirati dai medici e dagli infermieri che eroicamente, in queste ore, si mettono a rischio per prestare fede al giuramento di Ippocrate, a quel patto tra la loro professione e la collettività, al di là degli strumenti che hanno e che gli vengono dati.
Molti di noi hanno dovuto e devono continuamente prendere decisioni difficili, a volte perfino rinunciare alla possibilità di stare con i propri cari.
Siamo in tempi di guerra, le armi del nemico sono grandi pochi nanometri, e fanno il rumore del silenzio delle strade. Siamo in trincea mentre tutto intorno a noi viene scosso dalle fondamenta e rischia di crollare giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Era prevedibile che mentre tutto chiude, qualcosa dentro ciascuno di noi avrebbe cominciato ad aprirsi. Le insicurezze, le angosce, i vuoti, spesso tenuti sopiti dalle routine quotidiane, dalle rumorose frenesie di tutti i giorni. Avevamo messo in conto che la richiesta sarebbe salita, che le persone avrebbero cominciato ad accusare il peso della solitudine, del dover “stare” e, provando invano a fare ricorso alle vecchie modalità messe in campo in tempi di crisi, avrebbero poi cercato un aiuto esterno.
Non possiamo essere sordi a questa ricerca, a questa voce stentata che ci chiama al nostro dovere morale, sociale, professionale.
È vero, non possiamo combattere insieme agli operatori sanitari degli ospedali, ma possiamo armarci di “cazzuola e caldarella” e pensare ad un piano per ricostruire e continuare a fare il nostro lavoro. È quello che intendiamo fare, e quello che chiediamo a gran voce alle istituzioni è di darcene modo al più presto. Da subito.
In tempi di guerra non servono solo soldati, servono anche operai edili che sappiano continuare a costruire, a ricostruire, a puntellare dove tutto sembra voler stramazzare al suolo. Un operatore sociale, per noi, è questo, e ci stiamo attrezzando per montare una nuova impalcatura che sorregga il peso di chi si sente sprofondare.
Fra gli allegati troverete i calendari per le selezioni relative ai diversi progetti di Servizio Civile.
BANDO DI SELEZIONE 2019 PER I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
È stato pubblicato il bando per la selezione dei volontari dei progetti servizio civile nazionale presentati all’UNSC a gennaio 2019.
Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domande on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo:
Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 10 ottobre 2019.
INSIEME per il sociale
L’Associazione Insieme ONLUS e la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” della Cooperativa Sociale L’Aquilone Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) hanno presentato, nell’ambito del Servizio Civile Nazionale, i progetti:
“La droga c’è: imparo a gestirla” (rivolto a 4 volontari) avente l’obiettivo di
Sviluppare un modello di promozione di capacità di autoregolazione nell’utilizzo di sostanze, prevenendo l’insorgenza o la ricaduta nella dipendenza
– Sviluppare nei tossicodipendenti o in chi è a rischio tossicodipendenza:
o Competenze per il riconoscimento dei segnali deboli della perdita di controllo
o Competenze per il riconoscimento delle condizioni che agiscono nella perdita di controllo
o Competenze per lo sviluppo di strategie attive di autoregolazione
o Reti relazionali di sostegno nella gestione del rapporto con le sostanze che tuteli dalla dipendenza
– Definire e validare un primo prototipo di intervento per promuovere capacità di autoregolazione in chi utilizza sostanza
– Sviluppare una consapevolezza nelle comunità rispetto al fenomeno della dipendenza e ai suoi indicatori, oltre che alle possibili risposte preventive
– Realizzare, perfezionare e validare un modello di intervento trasferibile in altri contesti
– Diffondere il modello e promuoverne l’integrazione nelle politiche educative e sociali
e “Eti-cultura” (rivolto a 2 volontari) avente l’obiettivo di
Sviluppare e diffondere un modello di marketing specifico per le realtà di agricoltura sociale, favorendo un incremento di vendite e la creazione di nuove relazioni con la comunità
– Sviluppare nei soci lavoratori competenze:
o Per riconoscere le potenzialità e gli aspetti critici del proprio tradizionale modello di promozione;
o Per avviare e realizzare azioni di comunicazione specifiche, volte alla diffusione dei prodotti;
o Per sviluppare e gestire una rete di clienti fiduciari.
– Progettare e realizzare un piano di comunicazione (denominato “Valore sociale”) e di diffusione dei prodotti delle realtà di agricoltura sociale coinvolte.
– Modellizzare e diffondere un prototipo di promozione dell’agricoltura sociale.
– Aumentare la conoscenza da parte di potenziali clienti, del valore solidaristico delle pratiche di agricoltura sociale.
– Aumentare i clienti, sia in termini numerici, sia in termini di acquisto.
– Aumentare la fidelizzazione dei clienti (acquisti reiterati e abituali).
– Sviluppare una consapevolezza nelle comunità rispetto alla dimensione etica della agricoltura sociale.
– Diffondere il modello e promuoverne l’integrazione nelle politiche sociali.
Aderire ad uno dei progetti significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva, impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali.
Il servizio civile, rivolto a 6 (sei) volontari, verrà svolto presso l’Associazione Insieme nella sede di Potenza in viale del Basento 102 e presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in Picerno (PZ) in Strada Picerno-Baragiano.
Il servizio civile offrirà un’esperienza formativa e di crescita personale. Si tratta di un’occasione per sperimentarsi e per rafforzare le proprie competenze tecnico/professionali rispetto all’ambito del progetto.
Di seguito tutte le informazioni utili per inviare la propria candidatura.
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre essere riconosciuto dal sistema, che può avvenire in due modalità:
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre essere riconosciuto dal sistema, che può avvenire in due modalità:
1. I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero e i cittadini di Paesi extra Unione Europea regolarmente soggiornanti in Italia possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede.
2. I cittadini appartenenti ad un Paese dell’Unione Europea diverso dall’Italia o a Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, che ancora non possono disporre dello SPID, e i cittadini di Paesi extra Unione Europea in attesa di rilascio di permesso di soggiorno, possono accedere ai servizi della piattaforma DOL previa richiesta di apposite credenziali al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.
Importante:
Possono presentare domanda i giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364 giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti:
• cittadini italiani oppure
• cittadini degli altri Paesi dell’Unione europea oppure
• cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti;
non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.
Non costituiscono cause ostative alla presentazione della domanda di servizio civile:
aver interrotto il servizio civile nazionale a conclusione di un procedimento sanzionatorio a carico dell’ente originato da segnalazione dei volontari;
aver già svolto il servizio civile nell’ambito del programma europeo “Garanzia Giovani” e nell’ambito del progetto sperimentale europeo IVO4ALL.
I volontari impegnati, nel periodo di vigenza del presente bando, nei progetti per l’attuazione del Programma europeo Garanzia Giovani possono presentare domanda ma, qualora fossero selezionati come idonei, potranno iniziare il servizio civile solo a condizione che si sia intanto naturalmente conclusa – secondo i tempi previsti e non a causa di interruzione da parte del giovane – l’esperienza di Garanzia Giovani.
Per qualsiasi informazione è inoltre possibile rivolgersi presso la sede in Viale del Basento n. 102, Potenza – tel. 0971601056.
Khalifa Abo Khraisse a Potenza per parlare della “Questione Libica”
Ieri sera il Ce.St.Ri.M. ha ospitato Khalifa Abo Khraisse, regista e sceneggiatore libico, corrispondente dalla Libia per l’Internazionale, noto settimanale di informazione, per un evento dal titolo eloquente: “Cosa sta succedendo in Libia?”
È vero, tutti ormai abbiamo il nome “Libia” stampato nella mente. Rappresenta il punto iniziale di un segmento che collega i flussi migratori alle nostre coste, e non c’è bisogno di dire quanto ne abbiamo piene le orecchie di notizie sull’immigrazione e sui migranti.
Khalifa, anche con una straordinaria ironia, ci permette però di zoomare sul grande indefinito punto nero di quel Paese, sulle dinamiche geopolitiche che contrappongono Serraj, attuale presidente riconosciuto dall’ONU come legittimo reggente dello Stato e Haftar, generale che guida l’assedio a Tripoli, cuore e capitale della Nazione. Si parla di mosse politiche, certo, degli schieramenti che si contendono il potere e il diritto a guidare lo Stato, dei forti interessi economici che riguardano la distribuzione delle risorse, principalmente petrolifere, verso il nord-ovest del mondo, ma il focus non è né sugli scettri nè sulle monete. Khalifa si concentra sul popolo e ci racconta di come la questione libica sia come la sua prima esperienza dal barbiere in Italia. Quest’ultimo gli aveva assicurato di saper parlare bene l’inglese, ma alla sua richiesta di dare “giusto una spuntatina” aveva falciato alla base i capelli con la macchinetta. Allo stesso modo le potenze, interne ed esterne, sostengono di conoscere la Libia, ma il suo popolo rimane tutt’oggi inascoltato, invisibile, inesistente. Nessuno si preoccupa per loro. L’Occidente è troppo impegnato a condurre una trattativa che va avanti dai tempi di Gheddafi, immodificata nonostante cambino nomi e volti: Quanti galloni di petrolio si possono portare ad Ovest? A quanto? Quanti migranti potete trattenere nel frattempo? A quanto?
La conoscenza che abbiamo della Libia si ferma al numero di barili fratto, o moltiplicato, a seconda del colore politico, il numero di persone che non vengono a tediarci con la paura, con la guerra, con la povertà da questo lato della barricata.
L’informazione comandata, sia essa filo-Serraj o filo-Haftar, che non fa trapelare nulla delle reali condizioni dei Centri di Detenzione del Paese, è perfettamente adeguata allo scopo. In questo modo le questioni migratorie offuscano un reale dibattito sul senso della guerra, e il gioco dei troni versione nord-Africa offusca le questioni umanitarie. È un gioco delle tre carte in cui, come sempre, vince il banco, in cui, come sempre, ciò che vediamo è sempre almeno un terzo di ciò che succede sull’altra faccia della medaglia.
Mentre le Nazioni Unite, che come primo scopo, nella loro mission, hanno la promozione della pace, sovvenzionano la guerra, Italia compresa, qui nel Grande Stivale dibattiamo sulla chiusura e/o sulla sicurezza dei porti.
“Non ci interessa, in sostanza, di cosa stia succedendo in Libia, caro Khalifa. Tu, povero illuso, che hai accettato di essere relatore in un incontro ancor prima di sapere dove fosse stato organizzato, devi fartene una ragione: in occidente siamo un popolo di barbieri che parla solo attraverso frazioni o prodotti. La tua lingua non la capiamo o non ci interessa capirla. Mi dispiace, ma dovrai tornare indietro, per di più con un orrendo taglio di capelli.”
E tu? Sottoscrivi o comprendi quanto quello che sta succedendo in Libia ci riguarda da molto vicino?
In questi ultimi mesi molto si sta parlando di Sicurezza. Ci troviamo di fronte a binomi sempre più inscindibili: Italia Sicura, Case Sicure, Scuole Sicure. Tutto molto giusto. Questo, dal punto di vista pratico, in ogni caso, si è tradotto e si sta traducendo in più controlli, più telecamere, più rigore. La linea politica e sociale è chiara e lineare: di fronte alla Paura si risponde con il Controllo. Certo, se ci si potesse soffermare, in questa ansiosa frenesia, ci si accorgerebbe che Sicurezza e Controllo non sono neanche lontanamente sinonimi, da nessun punto di vista, neanche da quello puramente lessicale. Anzi, il Controllo è compagno dell’Insicurezza, che guarda caso è proprio l’esatto contrario di Sicurezza. Siamo Insicuri, che ridotto ai minimi termini vuol dire che abbiamo poca fiducia. Sostituendo quest’espressione ai termini iniziali, il risultato è che abbiamo poca fiducia nell’Italia come “casa accogliente”, poca fiducia nelle forze dell’ordine a protezione delle nostre case, poca o nulla fiducia negli insegnanti e negli alunni, torturatori o spacciatori. La nostra risposta rimane comunque il Controllo.
Tagliare + Soffocare x Solitudine. Tagliare l’accoglienza, rendendo possibile solo quella che bada esclusivamente al guadagno; Soffocare la libertà, aggiungendo telecamere e cani laddove c’è violenza e droga, anche nella scuola; legalizzare la Solitudine. Siamo soli. Dobbiamo proteggerci da soli, vedercela da soli, crescere da soli. Se l’unione fa la forza, la solitudine ci rende vulnerabili. Insicuri appunto. + Controllo = + Insicurezza → + Insicurezza = + Controllo. Stiamo promuovendo un’Italia InSicura, delle Case InSicure, delle Scuole InSicure. Voi che ne pensate, siete “sicuri” che il Controllo sia l’unica via verso la Sicurezza? L’ardua sentenza non spetta ai posteri, ma a noi tutti. Oggi.
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